DIEGO ARMANDO MARADONA ACCUSATO DI DIFFAMAZIONE SI DIFENDE: “MAI OFFESO DIEGO JR E CRISTIANA SINAGRA”. IL VIDEOMESSAGGIO

Dopo Equitalia, ora la Procura di Napoli. Dall’Italia arrivano solo brutte notizie per Diego Armando Maradonav. Il Pibe de Oro manda un videomessaggio da Dubai, dove è amasciatore del calcio, per difendersi dall’accusa di diffamazione rivoltagli dal figlio Diego Maradona junior e dalla madre del ragazzo, Cristiana Sinagra.

ECCO IL TESTO INEGRALE DEL COMUNICATO DI DIEGO ARMANDO MARADONA DIFFUSO DAL SUO LEGALE ANGELO PISANI
“Purtroppo molte televisioni e giornali continuano a strumentalizzare la mia vita senza rispetto di nessuno, pubblicizzando e strumentalizzando anche la mia privata perché il nome di Maradona fa sempre notizia senza considerare però che a volte tante chiacchiere possono anche far male ad altri ed alla sfera personale

Sull’accusa che mi viene rivolta dalla Procura di Napoli secondo cui avrei offeso la sig.ra Sinagra e il giovane Diego che mi hanno denunciato, Io voglio personalmente chiarire che non ho mai parlato di questa storia, che non ho mai incaricato nessun avvocato di diffondere qualsivoglia notizia riguardante la mia vita privata, ne ho mai neanche pensato di offendere nessuno, tanto è vero che anche dagli atti di indagine del tribunale non esiste nessun testo scritto, ne a mia firma, ne di mio pugno che provi un mio coinvolgimento diretto nella vicenda in questione.
Non so chi abbia inteso diffondere tali assurde dichiarazioni a mio nome e non lo trovo giusto.
Sono certo che quanto diffuso con tale comunicato stampa altro non e’ che una invenzione giornalistica utile per strumentalizzare ancora una volta la mia privata diffondendo dichiarazioni mai espresse o pensate da Maradona.
Non ho mai avuto intenzione di danneggiare o offendere nessuno, nè il giovane Diego, né la signora Sinagra e ci sono le carte del Tribunale Civile che parlano e nessuno può accusarmi di cose non vere e mai dette
Spero che il ragazzo prosegua serenamente la sua vita e carriera sportiva e che non venga più strumentalizzato per colpe non sue “