PIOVONO STELLE MICHELIN, ISCHIA AL TOP: 2 STELLE A NINO DI COSTANZO – DaNì Maison


Tre nuove stelle brillano in Campania: due in Costiera Amalfitana, l’altra a Telese Terme.
Nella bibbia della ristorazione mondiale entrano tre eccellenze regionali: Luciano Villani della “Locanda del Borgo” di Acquapetra (Telese terme, Benevento); Cristoph Bob del “Refettorio” a Conca dei Marini (Salerno) e Luigi Tramontano de “La Serra” di Positano (Salerno).
I ristoranti stellati della regione sono 41. Sei di questi locali hanno la doppia stella Michelin: la “Taverna Estia” a Brusciano, “L’Olivo” ad Anacapri, “Danì Maison” a Ischia, “Quattro passi” a Nerano, “Don Alfonso 1890” a Sant’ Agata sui due golfi e la “Torre del Saracino” a Vico Equense.
Proprio Ischia fa registrare il maggior numero di stelle in Campania, a riprova che la ristorazione nella zona è d’eccellenza. Due stelle a DaNì Maison, il locale di Nino di Costanzo che conferma l’altissima qualità dei suoi piatti che hanno un valore aggiunto: rigorosamente a chilometro 0, con prodotti della sua isola. Terra, mare, campagna: tutto del territorio. A Nino Di Costanzo si aggiungono l’Indaco, il ristorante gourmet dell’Albergo della Regina Isabella, chef Pasquale Palamaro, e il Mosaico dell’Hotel Terme Manzi di Casamicciola, chef Giovanni De Vivo. Se poi si pensa che le due stelle de L’Olivo di Capri ha come protagonista un altro chef ischitano, Andrea Migliaccio, e che è tornata ai fornelli Libera Iovine, la prima ad avere due stelle Michelin a ischia, allora si capisce che l’alta ristorazione sull’isola è di casa davvero.
Confermano la stella Michelin nonostante il cambio di chef: la “Casa del Nonno 13” a Mercato San Severino, la “Terrazza Bosquet” a Sorrento e il “Maxi” a Vico Equense.
Sono 12 invece i ristoranti “Bib gourmand” della Campania, cioè le tavole che vantano un ottimo rapporto qualità prezzo: “La Pignata” ad Ariano irpino, “l’Osteria del gallo e della volpe” a Ospedaletto d’Alpinolo (nuovo), “Pascalucci” a Benevento, “La Torre” a Massa lubrense, “La Locanda N’tretella” a Napoli, “Lo Stuzzichino” a Sant’Agata dei due golfi, “Gerani” a Santa Maria La Carità, “Al Convento” a Cetara, “L’Hostaria di Bacco” a Furore, “Da Carmelo” a Palinuro, “Angiolina” a Pisciotta, “La Chioccia d’oro” a Vallo della Lucania.
A livello nazionale salgono a nove i magnifici chef della cucina italiana secondo la Guida Michelin. A conquistare la nona terza stella è Norbert Niederkofler del ristorante “St. Hubertus” di San Cassiano (Bolzano) che si affianca agli altri otto grandi ristoranti italiani.
Fra chi scende, invece, il ristorante “Cracco”, gestito dal notissimo chef Carlo Cracco, a Milano, che passa da due a una stella. Ci sono anche tre new entry fra le due stelle, mentre 22 sono le novità tra i ristoranti
premiati con la prima stella. Con 356 locali stellati l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca del mondo.
Le altre restanti tre stelle sono “Piazza Duomo” ad Alba, “Da Vittorio” a Brusaporto, “Dal Pescatore” a Canneto Sull’Oglio, “Reale” a Castel di Sangro, “Enoteca Pinchiorri” a Firenze, “Osteria Francescana” a Modena, “La Pergola” a Roma e “Le Calandre” a Rubano