MARADONA VUOLE ALLENARE UNA SQUADRA IN CINA, SUO FIGLIO VA A GIOCARE IN ARGENTINA

Maradona e Maradona junior, padre e figlio. Due gocce d’acqua. Che non si incontrano mai. Quasi: un solo emozionante abbraccio e poi il silenzio. Diego, el pibe de oro, il campione. Diego Junior, 26 anni, forse a causa di un nome troppo ingombrante, è costretto a lasciare Napoli, l’Italia, per giocare al calcio. Destinazione, guarda un po’, Argentina. Accantonato il sogno del Napoli, coltiva ancora quello del River. Intanto è a Terracina per le finali del Campionato di beach soccer.

Andrà a giocare al Porvenire, vicino Lanus, il quartiere dove è nato suo padre: una vita nuova, vicino all’altra parte della sua famiglia. Il nonno, i fratelli del padre, la sorella Dalma, i suoi cugini.  Maradona invece cerca nuovi orizzonti, nuove squadre da poter allenare dopo la parentesi a Dubai finita male.

Abbiamo raggiunto Diego junior al telefono.

“Beh il fatto che ci sia parte della mia famiglia a Buenos Aires, ha certamente influito molto sulla mia scelta di andare a giocare dall’altra parte del mondo e di lasciare Napoli e l’Italia dove non ho trovato spazio. Dall’Argentina mi hanno cercato e mi hanno voluto e così adesso abbiamo chiuso il contratto…”.

-Che ti aspetti da quest’esperienza?

“Di sicuro voglio pensare alla nuova avventura come un impegno da affrontare con professionalità ed impegno.Poi se dovesse andare bene…continuo a sognare…Per me indossare la maglia del River Plate sarebbe come vestire la casacca del Napoli. Da sempre sono un tifoso del River e non per e andare contro mio padre che tifa Boca Juniors”

-E la partenza per Buenos Aires?

“Al massimo fra una settimana: appena finisco i miei impegni con la nazionale italiana di beach soccer, sistemo un po’ di cose e parto”.

-Diego lo sai che tuo padre si è proposto per insegnare a giocare al calcio ai giovani cinesi…

“Che mio padre possa insegnare a giocare al calcio non ci sono dubbi: lui è stato il calciatore più forte del mondo ma come allenatore deva ancora dimostrare di essere bravo e fare risultati”