MARCELLO LIPPI: “IL MIO EVERGRANDE NON MOLLA MAI”. IL CT CAMPIONE DEL MONDO PARLA DELL’ITALIA VISTA DALLA CINA

Ci è voluta una carriera intera per lasciare l’Italia. Dopo aver vinto tutto. La Juventus prima, la Coppa del Mondo poi, infine la Cina. Champions league bianconera, Champions League asiatica. Marcello Lippi conquista l’Asia.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport il tecnico del Guangzhou Evergrande Marcello Lippi, traccia un bilancio della sua esperienza cinese.
Ha lavorato per farsi comprendere, ottimista, come sempre. Alla fine è riuscito a conquistare tanti trofei cinesi: “Vedevo l’entusiasmo nei giocatori e la voglia della società di aiutarmi nel progetto per il quale ero stato assunto. Vincere sarà più difficile l’anno prossimo. ma sono abituato”. Il suo Evergrande vuole tutto, come la Juventus: “Una grande non molla mai. Niente. Non sceglie. I bianconeri? Una grande con la vittoria nel Dna. Le vicissitudini sono dimenticate, ci sono i due scudetti e la nuova dimensione internazionale. Con il Napoli è stata la partita perfetta”. Lippi applaude anche oltre la Juve: “Sono strafelice che Rossi sia tornato al goal e su livelli enormi. Sono strafelice per Toni. Sono contento che Gasperini abbia ritrovato il suo habitat al Genoa. Storie belle di calcio che, da fuori, vedo forse con più romanticismo”. Nel 2014 tornano i Mondiali, l’Italia sogna un nuovo titolo, difficile, difficilissimo: “Ma siamo sempre lì. Se nel ’94 avessimo vinto ai rigori, avremmo noi 5 Mondiali e il Brasile 4. Andiamo per vincere. Sempre. prandelli può farcela, siamo tornati competitivi”. Ma non solo calcio. Lippi pala dell’Italia, vista dalla Cina. “Gli amici mi parlano di confusione politica, problemi economici, disoccupazione, tasse: da fuori non si percepisce la drammaticità della situazione, chi ci vive sì. Che peccato. Ci sono tante qualità… Ci vorrebbe una presa di coscienza generale. E fare squadra”.
Economicamente, invece, la Cina corre. “Quasi un miliardo e mezzo di abitanti: normale che sia così. È ricca ma c’è tanta, tanta miseria che si vede. Noi viviamo una vita molto positiva, in una città bella, soprattutto perché il lavoro dà soddisfazioni. Sto cercando di conoscere meglio la Cina, ho visto piazza Tienanmen, Pechino, grandi città belle e pulite. È come assistere alla fusione tra New York e la tradizione antica. Peccato per la Grande Muraglia: il giorno che volevo andare lì è nevicato”.