TOP 10 DELLA TECNOLOGIA PER IL 2015, LA CINA BATTE TUTTI

Reti wireless, phablet, Internet of Things, nuove partnership all’ombra del cloud, e poi ancora un’ulteriore avanzata della domanda proveniente dalla Cina. Sono alcune delle previsioni che Idc ha stilato per il 2015, arrivate a inizio dicembre puntuali come ogni anno dal 2007 a questa parte. Più che una sfera di cristallo, la società di ricerca è in grado di osservare dentro a statistiche, report, intuizioni nate dalla profonda conoscenza del mercato vantata dai suoi analisti, gli stessi che per l’anno in via di congedo avevano parlato di mobile, social, Big Data, Internet delle cose.

Ancora una volta, come ormai da diversi anni, Idc torna a citare la famosa “terza piattaforma” basata sull’intreccio di cloud, mobile, social media e Big Data, ipotizzando per l’anno prossimo un incremento della spesa del 3,8%, fino a quota 3,8 trilioni di dollari (nella cifra è incluso anche il fatturato degli analytics e dell’Internet of things). In sostanza, anche nel 2015 a crescere di più saranno i segmenti più innovativi del mercato Ict, mentre l’hardware e il software tradizionali marceranno a ritmi più lenti. Per quanto riguarda le telecomunicazioni, la maggior parte della spesa (536 miliardi di dollari) si concentrerà sulle reti wirless, in aumento del 13% rispetto a quest’anno.

I sali e scendi del mobile: bene i phablet, delusione per i wearable
All’interno del mondo mobile, coerentemente con le previsioni già tracciate in merito a tablet e smartphone, Idc elegge i phablet a veri protagonisti dei prossimi dodici mesi: le vendite di dispositivi “ibridi”, dall’identità intermedia fra quelle di telefoni e tavolette, aumenteranno del 60%, cannibalizzando soprattutto il mercato dei tablet. Al contrario, il chiacchierano fenomeno dei wearable device si tradurrà – almeno nell’immediato futuro – in un risultato abbastanza deludente, con vendite limitate a un numero compreso fra i 40 e i 50 milioni di dispositivi.

Addirittura, secondo Idc, l’eventuale lancio di un “telefono da polso” – sorta di evoluzione del concetto di smartwatch – si tradurrebbe in un flop. Chiude il quadro sul mobile una previsione relativa alle applicazioni: il ritmo dei download rallenterà (forse per l’effetto saturazione), mentre gli app store cinesi indipendenti guadagneranno un market share del 18%.

L’influenza e la potenza della Cina non farà che crescere nel mondo IT; questo paese peserà per il 43% sulla crescita totale del settore tecnologico. In questo paese si venderà un terzo di tutti gli smartphone, e ci sarà circa un terzo di tutti i compratori online del mondo. Grazie a questo enorme mercato locale società cinesi come Alibaba, Tencent o Baidu godranno di un fortissimo volano che le farà diventare concorrenti forti anche nel resto del mondo. Nel mondo degli smartphone, i produttori cinesi assorbiranno il 40% del mercato nel corso del 2015.

Tutto considerato le previsioni di IDC indicano che alcune delle grandi aziende del mondo potrebbero avere ragioni per preoccuparsi – in primis i produttori di smartphone – ma ci dicono anche come si moltiplicheranno le occasioni da sfruttare.

Quanto c’è da fidarsi di queste previsioni? Gli specialisti di IDC non sono gli ultimi arrivati e hanno evitato con cura di fare previsioni troppo precise che avrebbero rischiato fragorosi errori. Tuttavia guardando alle previsioni per il 2014 e gli anni precedenti si notano alcune ripetizioni – tecnologie che restano a lungo sulla cresta dell’onda – e si può affermare che questa società si avvicina ragionevolmente alla realtà. Se dovete fare programmi per l’anno prossimo, quindi, forse vorrete tenere in considerazione questi dieci punti.