Marek Hamsik lascia Napoli per giocare in Cina al Dalian Yifang, ma i napoletani tiferanno sempre per il loro Capitano. Lo slovacco è l’ultima bandiera azzurra

Salvo fatti eccezionali, Marek Hamsik andrà al Dalian Yifang, squadra cinese tra le più prestigiose e ricche dell’impero dove non tramonta mai il sole. Classe 1987, nato a Banská Bystrica, lo slovacco è cittadino onorario di Castelvolturno, ovvero il comune rivierasco casertano dove il Napoli si allena. Lui ha scelto di abitare in quel posto con la famiglia.

 

Ed è li che ha vissuto per tutto il tempo in cui è stato al Napoli. Ci arrivò dal Brescia il primo luglio del 2007, dunque 12 anni fa circa. Aveva la faccia di un ragazzino, i modi gentili di un uomo, la serietà di un atleta maturo. In questi anni ha saputo dimostrare grande attaccamento alla maglia e alla città di Napoli. È diventato il capitano della squadra. Il condottiero. Nei momenti difficili, quando tutti perdevamo la testa, lui era lì tranquillo a ragionare e a costruire. Sempre il primo agli allenamenti, l’ultimo a lasciare il campo. Mai una stupidaggine, grande senso della famiglia e serietà da vendere. Contro la Sampdoria quando ha lasciato il campo il San Paolo e tutti in panchina si sono alzati in piedi ad applaudirlo. Alla fine del match, sui suoi profili social sono apparse due foto: quella da ragazzino appena arrivato a Napoli e quella attuale. E poche parole: ho dato tutto. Significa che se ne andrà. Sì. Alla società azzurra andranno 15 milioni o forse 20. A Marek Hamsik 9 milioni di euro annui più bonus. Una offerta irrinunciabile. Lunedì potrebbe esserci la firma, le visite mediche in Italia stesso, quindi il volo per la Cina.

  

Troverà i fratelli Cannavaro (Fabio e Paolo) e Pocho Lavezzi. Militano e allenano altre squadre, ma avrà amici anche in Cina.  Che ci sia poco da fare, nel senso che è sicuro che Hamsik lascerà Napoli lo dicono le immagini e le emozioni vissute al San Paolo ma anche le parole di Carlo Ancelotti a fine partita. “C’è una trattativa in corso, dobbiamo valutare insieme al giocatore. Questa società ha grande rispetto per questo calciatore, se c’è l’esigenza, la voglia da parte sua di fare un’altra esperienza c’è la disponibilità di accontentarlo. Sicuramente Marek ha fatto molto bene, al di là di quanto è stato detto, in una nuova posizione per lui. A centrocampo siamo ben coperti, abbiamo rinunciato a Rog perché siamo ben coperti” ha detto il mister. Lui, Marek, è persona schiva e riservata, appena uscito dal campo tra gli applausi è scappato negli spogliatoi. Aveva necessità di stare da solo. Di piangere da solo. E così è stato, dice chi l’ha visto con gli occhi lucidi. “Questa è la mia seconda casa” dopo il suo Paese, la Slovacchia.