CARDITELLO, APERTURE STRAORDINARIE PER SALVARE LA ‘REALE DELIZIA’

Il Real sito di Carditello riapre le porte a turisti e appassionati. Dopo il successo dell’analoga iniziativa del settembre scorso, Agenda 21 per Carditello e gli Ordini Professionali del Comitato Unitario Permanente delle professioni di Caserta hanno organizzato l’appuntamento che si svolgerà questo fine settimana. Il prossimo, l’ultimo prima della nuova vendita all’asta del sito prevista per gennaio 2013, è in programma per l’1 e 2 dicembre. La due giorni di sensibilizzazione, autorizzata dal Giudice Valerio Colandrea, è realizzata, sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, il Comune di San Tammaro, la Protezione Civile di Caserta ed i Licei Manzoni (che sarà presente con il gruppo corale Radiocamorra e con la presentazione del libro «Vizio, peccato reato») e Giannone (i cui allievi accompagneranno i visitatori). Tutte le attività sono coordinate dai volontari di Agenda 21, ribattezzati «gli angeli di Carditello», che hanno affiancato Tommaso Cestrone, il vero e «permanente angelo di Carditello» che svolge da mesi un solitario lavoro di pulizia e manutenzione del verde e di ripristino degli impianti idrici ed elettrici della Reggia. Fitto ed articolato il calendario della manifestazione. Protagoniste della prima giornata sono le scuole della Provincia e della Regione e le iniziative che esse stanno attuando per sostenere la campagna «Salviamo Carditello». La due giorni pro Carditello sarà anche l’occasione per firmare il censimento FAI «I luoghi del Cuore», la cui scadenza è stata prorogata al 30 novembre. La Reggia di Carditello è, oggi, al primo posto nella classifica online, un primato da conservare.

La Reale tenuta di Carditello, detta anche Real Sito di Carditello, oppure, Reggia di Carditello, faceva parte di un gruppo di 22 siti della dinastia reale dei Borbone di Napoli che comprendeva anche il Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Portici, la Reggia di Capodimonte e la Reggia di Caserta. Questi luoghi non erano solamente dedicati allo svago (soprattutto la caccia) della famiglia reale borbonica e della sua corte, ma in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione dell’imprenditoria ispirata alle idee illuministiche in voga a quei tempi. La tenuta è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato originariamente da Carlo di Borbone alla caccia e all’allevamento di cavalli e successivamente, per volere di Ferdinando IV di Borbone, tramutato in fattoria modello per la coltivazione del grano e per l’allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli. Era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni per la coltivazione. Carditello era uno dei luoghi reali che possedeva il titolo di “Reale Delizia” perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva un piacevole soggiorno al re e alla sua corte per le particolari battute di caccia grazie ai ricchi e numerosi boschi che possedeva.
La struttura fu costruita dall’architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli.
Nel 1943 fu occupata dalle truppe tedesche che vi stabilirono il proprio comando. I vandalismi dei soldati contribuirono ad aumentare lo stato di degrado. Da molti anni la tenuta è in uno stato di abbandono, che l’ha resa sconosciuto ai più e relegata in una posizione inferiore rispetto ad altre località e siti di interesse artistico. Nonostante il suo grave stato di decadenza e la scomparsa dei boschi che la incorniciavano, sono ancora intuibili la ricchezza e bellezza artistica e architettonica della Reggia e la stupenda veduta d’insieme del luogo.