AMATO IN CINA, VINCENTE A NAPOLI: IL FUTSAL, OVVERO IL CALCIO A 5

Si chiama futsal, ma è più comunemente conosciuto come calcio a 5.
Per i profani e gli scettici che ancora lo considerano una sorta di “fratello minore” -meno impegnativo e serio- del calcio, basti ricordare che campioni come Pelé e Ronaldinho hanno iniziato la propria carriera nel futsal e probabilmente sono arrivati così in alto anche grazie alle attitudini di gioco e alle capacità tecniche acquisite grazie a questo sport.
La disciplina ha conosciuto un boom di interesse in Cina, dove è apprezzata per la sua velocità e per l’esaltazione dell’aspetto tattico su quello di resistenza fisica (più proprio del calcio) ed ora inizia ad avere seguaci anche nelle zone dov’è più radicata la tradizione calcistica: un chiaro esempio è la città Napoli.
Infatti quest’anno alle Final Eight (torneo nazionale del futsal corrispondente alla Coppa Italia) tra le squadre di giovanissimi con più antico retaggio di calcio a 5 come la veneta “Fenice” e l’emiliana “Kaos”, si è qualificato dopo una stagione di inaspettati successi il team “Convitto C5”, gruppo tutto napoletano dotato di straordinario talento.
Per i ragazzi partenopei, questa qualificazione è un- seppur meritato- sogno: all’inizio dell’anno non si era nemmeno certi di riuscire a formare la rosa, e qualche mese dopo (senza perdere l’impegno e la voglia di divertirsi) si ritrovano tra le otto squadre più forti d’Italia.
Un’occasione, quella delle Final Eight, per mostrare la bravura dei napoletani in questo sport “atipico” ma soprattutto per dimostrare come i bei progetti, nonostante le difficoltà, danno grandi soddisfazioni.