ALBERTO GILARDINO “LASCIO L’ITALIA DISPIACIUTO E A MALINCUORE”

Questa mattina ha conosciuto i nuovi compagni e riabbracciato Alessandro Diamanti, che con lui ha giocato nel Genoa, ed il suo ‘main sponsor’ Marcello Lippi. Alberto Gilardino è arrivato in terra cinese, ma prima di lasciare l’Italia, dalle colonne della ‘Gazzetta dello Sport’, ha parlato del perché ha salutato il Pelpaese: “Sono diventato ‘Gila’ e lascio con dispiacere. Con dispiacere perché a Genova Gasperini ha spinto per la mia cessione, follia. E poi perché gli attaccanti sopra i trent’anni sono considerati vecchi: agli allenatori italiani servirebbero più apertura mentale e meno stereotipi. Klose, a 36, è con la sua nazionale in finale al Mondiale. Mi sono detto che posso ancora farcela (rifarcela) anch’io”.

In Asia, Gilardino ritroverà Diamanti: “Lui mi ha convinto, Lippi è stata la garanzia: gli ho parlato per telefono e di persona, con lui la squadra è cresciuta con un profilo europeo. Andrò ad abitare nello stesso grattacielo di Ale, sopra un centro commerciale con servizi e ristoranti italiani, la prima sera sarà a base di bistecca. Almeno all’inizio avrò un autista e un traduttore sempre con me. Ginevra, la mia bimba più grande, andrà in prima elementare alla scuola americana. Imparerà inglese e cinese. Gemma all’asilo e Giulia, un anno e mezzo, a casa. Alice, mia moglie, era giustamente scettica: l’ho convinta”.

“La Cina sarà una grande occasione di crescita personale e culturale per tutti, per noi e per le bambine che fra due anni potranno aver imparato altrettante lingue – ha proseguito – C’è chi è costretto a spostarsi ogni sei mesi facendo tutto un altro tipo di lavoro. Noi avremo il privilegio di poter tornare e raccontare una storia. Con la Cina sento di far loro un grande regalo”.

Del Guangzhou, il centravanti parla già come se ci militasse da anni: “Una squadra organizzata come Milan, Inter e Juve. Un top club per professionalità, l’ho capito anche dallo scrupolo con cui hanno portato avanti la trattativa e poi chiuso il mio contratto. Una squadra che ha vinto la Champions asiatica e che vuol vincere ancora, come me. Avrò il 38, la somma delle cifre dà 11, il mio numero”.

Ma l’intenzione del ‘Gila’ è quella di ricalcare i campi del nostro campionato: “Tra due anni e mezzo tornerò per il traguardo dei 200 goal in A. Dispiace che il livello sia un po’ ribassato e dispiace che tante società non abbiano azzardato un pensiero su di me. Con la mia partenza spero di dare un segnale”.

Poi la ‘stilettata’ a Prandelli: “Avevo rinunciato alla proposta del Toronto per guadagnarmi la convocazione. Ho fatto un esame di coscienza e so di non avere colpe, visto anche come sono andate le cose… Prandelli mi ha lanciato nel Parma e non cambio certo giudizio su di lui, ma la delusione umana è stata profonda. Una telefonata la meritavo. Nel gruppo non c’era un animale d’area, io, Toni, Di Natale, Destro, lo stesso Rossi tutti a casa. Balotelli e Immobile non lo sono. Anche dai ragazzi ho ricevuto un solo sms, il calcio è questo, pochi amici veri”.

Gilardino, infine, si congeda così: “Saluto tutti i tifosi delle piazze in cui ho giocato, che mi hanno sempre dimostrato affetto, ultimi quelli del Genoa: se ho lasciato è anche per il bene economico della società”. La Cina lo attende.